Amo le stelle che sono la mia luce,
con il loro splendore e con i raggi d'argento della Luna,
mi mostrano la strada che mi porterà per chissà dove.
La notte amo far festa,
danzare fino al mattino intorno al fuoco,
e poi... ripartire ancora.
Amo la mia musica,
il Violino e la Chitarra,
che mi rendono felice.
Mi piace viaggiare e non mi voglio fermare!
anche dopo aver girato tutto il Mondo...
Quando il Sole tramonta ci fermiamo,
i Violini e le Chitarre iniziano a suonare,
inizia una grande festa,
si accende un gran falò,
intorno danzo fino al mattino, con gioia e amore,
si mangia si beve sotto il chiarore della Luna e delle Stelle.
Quando il Sole risorge,
riprendiamo il nostro viaggio, per chissà dove,
in posti sempre diversi e gente nuova.
Amo il mio Mondo e la mia Vita!
perchè sono libera e felice!
Ora questo per me è diventato un sogno,
adesso piango, per la mia libertà.
scritta da: Gabrielli Luciana (Serena),
Sinta di Merano.
martedì 28 luglio 2009
giovedì 9 luglio 2009
ROMA: TRE BAMBINI SOTTRATTI CON VIOLENZA DALLE LORO FAMIGLIE
Sono stati sottratti tre minori a famiglie Rom che abitano nel “campo nomadi” di Castel Romano. L’ordine sarebbe stato dato dal Tribunale dei Minorenni di Roma a causa del particolare disagio in cui versano le famiglie dei minori.La sottrazione è stata eseguita dal servizio sociale del Comune di Roma, con la collaborazione del XII Gruppo di Polizia Municipale, diretto dal comandante Rolando Marinelli, e di una pattuglia del Commissariato di Polizia di Spinaceto. Il servizio sociale doveva sottrarre sei minori ma tre di questi nella confusione creatasi, sono riusciti a fuggire. La notizia è data da Libero e da L’Unico.Dalle fonti di agenzia si apprende che una delle madri dei sei minori, comprensibilmente sconvolta, ha minacciato di uccidersi con un coltello e in un secondo tempo ha tentato di difendere il proprio figlio, minacciando con il coltello chi si fosse avvicinato. Ne è nato un parapiglia che ha consentito a tre minori di fuggire.Ad oggi abbiamo solo conferme indirette ma alcune considerazioni sono dovute. In primo luogo tanti bambini sinti e rom sono stati sottratti dalle loro famiglie per pregiudizi e stereotipi degli operatori e degli stessi Magistrati. L’ampia ricerca “Adozione di minori rom/sinti e sottrazione di minori gagé” commissionata dalla Fondazione Migrantes al Dipartimento di Psicologia e Antropologia culturale dell’Università di Verona e alla direzione del Prof. Leonardo Piasere, ha rilevato che nel complesso, l’analisi dei dati mostra la facilità con la quale, nelle diverse realtà analizzate, la tutela sociale (dei servizi di territorio) e civile (dell’Autorità Giudiziaria) scivolano nell’indifferenziare l’identità di un minore rom con quella di un minore maltrattato. Come se la cultura “altra” potesse fare del male al bambino. Questo è ciò che pensano molti degli operatori incontrati dal gruppo di ricerca. Tutti i minori rom, in quest’ottica diventerebbero dei bambini maltrattati.In secondo luogo non si riesce a capire perché si debba violentemente sottrarre dei bambini a famiglie in difficoltà. Le norme, infatti prevedono che il servizio sociale debba con ogni mezzo sostenere le famiglie anche economicamente per eliminare la situazione disagio. L’allontanamento dei minori è un provvedimento straordinario che può essere messo in atto solo davanti a una gravissima situazione, come maltrattamenti o violenze accertate. Non certo per un semplice disagio.Può pero esserci qualcosa di diverso dal semplice disagio come appreso dalle agenzie stampa e quindi può essere giusto l’allontanamento. In questi casi il minore che subisce un allontanamento, come quello successo a Roma, subirà un trauma che lo segnerà per tutta la vita. E che quindi si aggiungerà dolore a dolore.Per questa ragione l’associazione Sucar Drom ha da alcuni anni promosso progetti che prevedono la formazione degli operatori e dei Magistrati, con l’obiettivo di superare pregiudizi, stereotipi… Inoltre, si sono strutturati progetti che prevedano, nei casi estremi, il coinvolgimento diretto della famiglia allargata e di tutta la comunità di appartenenza del bambino o della bambina che ha subito delle violenze o dei maltrattamenti. Quindi la partecipazione attiva, propositiva, decisionale e operativa della famiglia allargata, di tutta la comunità e, se presenti, delle associazioni sinte o rom. Il minore che ha subito violenze o ha subito maltrattamenti viene affidato ad una famiglia appartenete al gruppo parentale o ad una famiglia appartenente alla comunità della bambina o del bambino. Il tutto concordato e strutturato con la partecipazione della stessa famiglia dei bambini.In questo modo si ha la possibilità di non far subire ulteriori traumi al minore e nello stesso tempo si ha la possibilità di correggere, con l’importante apporto di tutta la comunità di appartenenza, valutazioni o decisioni che prese magari sull’onda dell’emergenza che portano quasi sempre a commettere grossi errori ai quali è poi difficile porre rimedio.Ad oggi non siamo a conoscenza di progetti simili al nostro anche perché tutte le associazioni o non hanno voluto mai affrontare queste problematiche o si sono fermate al semplice sostegno delle famiglie che avevano subito la sottrazione di un proprio figlio. Questo atteggiamento non ha portato beneficio a nessuno e chi ha subito in maniera demolente tale inattività sono stati soprattutto tanti bambini sinti e rom che di fatto non sono stati tutelati.
giovedì 2 luglio 2009
FEDERAZIONE ROM E SINTI INSIEME
La federazione ha un nuovo Consiglio Direttivo dopo l'assemblea del 23 Giugno 2009 che mette come Presidente:
"Gabrielli Radames" presidente anche dell'Ass. "Nevo Drom" di Bolzano.
L'Ass. "Sinti nel Mondo" e anch'essa entrata a far parte della Federazione e si impegna, insieme alle altre associazioni, nella lotta contro la Discriminazione in tutto il territorio Nazionale.
Noi sopratutto, vogliamo proporci per lavorare nell'ambiente giovanile dove parte il nostro futuro, proponendo iniziative che piacciono ai giovani Sinti e dimostrando che possono anche loro, essendo italiani a tutti gli effetti, diventare il futuro del nostro Paese.
IL COMUNE NON HA AREE
Questa è stata la risposta finale da parte del Comune di Merano dopo un colloquio faccia faccia con i due Assessori incaricati .
La questione però è rimasta aperta per il prossimo anno impegnandoci in una ricerca più dettagliata di un area, e con la promessa da parte del Comune, di un interessamento nei confronti dei Sinti evangelici.
Sono già tre anni che stiamo tentando di avere un convegno evangelico a Merano , purtroppo però sempre con risultato negativo. Il prossimo anno sarà il quarto e l'Ass. "Sinti nel Mondo" non ha intenzione di accettare altri motivi per la negazione del convegno, ma vuole avere il diritto, come scritto nella nostra costituzione Italiana, di avere la libertà di pregare il proprio Dio con la propria cultura e tradizione, interagendo con la popolazione locale e rispettarci a vicenda.
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